IL KARTING IN ITALIA
GLI ALBORI DELLA FIK E I
SUOI PRESIDENTI
Il
Karting è sorto in
Italia alla fine degli
Anni Cinquanta. Nato
negli Stati Uniti, dopo
aver oltrepassato
l’Atlantico il “go-kart”
si è diffuso in
Inghilterra e poi si è
affermato in Belgio e in
Francia, quindi ben
presto ha superato le
Alpi ed è approdato in
Italia, prima come
“fenomeno” di
divertimento e di
esibizione, poi
diventato in breve
evento sportivo. Si
chiamava (e tuttora in
ambienti non
specialistici viene
chiamato) go-kart,
ripreso molto
probabilmente dal nome
della maggiore azienda
costruttrice americana,
la californiana “Go-Kart
Inc.” che letteralmente
in italiano significa
“vai carretto” (a parte
la licenza linguistica
del cambiamento del
vocabolo inglese da cart
in kart).
Il primo motore italiano
specifico da kart è di
Giovanni Parrilla,
nel 1958,
fondatore della Moto
Parilla.
In poco tempo sorgono
manifestazioni
spontanee, le prime
piste, i primi
costruttori di telai e
motori, ma soprattutto i
primi Karting Club,
intesi come spontanee
aggregazioni di
appassionati.
Nel 1960 nascono
Karting Club a
Livorno, Torino, Milano,
Firenze, Roma, Napoli,
Ravenna.
Il primo raduno
nazionale di go-kart è
indetto dalla CSAI
all’Autodromo di Monza
per il 16 giugno 1960,
ed è del 1960 il
primo Regolamento
Nazionale “Veicoli K”
varato dalla CSAI.
Il costo della Licenza
(Juniores fra i 14 e i
18 anni, e Seniores
oltre i 18 anni) era di
1.500 lire e fin da
quell’epoca i piloti
dovevano essere soci
dell’ACI. I motori usati
sono soprattutto di
derivazione
motociclistica: Rumi,
Vespa, Benelli, Mondial,
Lambretta. Per questo
motivo inizialmente nel
fenomeno karting si
inserì anche la
Federazione
Motociclistica Italiana.
La prima azienda
italiana
a costruire kart in
serie fu nel 1960 la
Italkart, fondata
dai fratelli Nicolò e
Luigi Donà delle Rose.
Le prime importanti gare
cittadine di questi
“lillipuziani
dell’asfalto” avvengono
a Marina di Cecina,
Cesena, Padova, Brescia,
Verona, Conegliano
Veneto, Alessandria,
Borgo San Lorenzo,
Castellamare di Stabia,
Salò, e anche a Livorno,
considerata patria di
questa nuova branca
dell’automobilismo
sportivo per aver dato i
natali al primo kart
italiano.
Già nel 1960 si
gettano i primi progetti
per la creazione della
Federazione Nazionale
Karting. Nel
settembre 1960
l’Automobile Club
d’Italia comunica: “Si è
costituita in Roma,
sotto il Patrocinio
dell’Automobile Club
d’Italia, la
Federazione Italiana dei
“Karting Clubs” e
che la Federazione è
retta, in attesa della
costituzione di regolari
organi, dall’ing.
Guido Cattaneo,
assistito dall’ing.
Alberto Rogano. La
Federazione ha sede in
Roma, nel palazzo A.C.I.,
via Marsala, 8. In
attesa della
costituzione di apposito
organo, la disciplina
sportiva delle
manifestazioni sarà
curata dalla C.S.A.I.
che è delegataria del
potere sportivo
automobilistico da parte
dell’A.C.I.”.
A metà febbraio 1961 a
Livorno
è indetto dalla CSAI il
primo Convegno Nazionale
Karting, dove viene
ricordato, fra l’altro,
che i poteri sportivi
spettano all’Automobile
Club per tutti i settori
delle “quattro ruote”.
Questa precisazione in
pratica è un chiaro
messaggio alla F.M.I.
per la sua iniziale
ingerenza sul karting.
Nello stesso convegno
viene istituito un
Comitato Nazionale
Karting formato da
tre rappresentanti della
CSAI (Cattaneo, Ricci e
Filippi), da tre
rappresentanti di una
Commissione provvisoria
(Comitato Costitutivo)
con il compito di dar
vita a una Federazione
Italiana dei Karting
Club (Carassia, Ricci,
Brunacci), da due
rappresentanti della
F.M.I. (Garelli,
Secchi), dai
rappresentanti dei
costruttori (Donà delle
Rose, Gai).
Al Comitato Nazionale
Karting spetterà
l’incarico di
regolamentare tutta
l’attività karting.
A Livorno viene deciso
che la nascente
Federazione Nazionale
Italiana dei Karting
Club (poi denominata
Federazione Italiana
Karting), abbia il
compito, fra l’altro, di
mantenere i necessari
contatti con la CSAI per
tutto quanto si
riferisce al karting,
elabori lo statuto della
Federazione e convochi
entro 60 giorni
l’assemblea dei
rappresentanti dei club
regolarmente costituiti.
L’assemblea provvederà
all’approvazione dello
statuto e alle elezioni
regolari delle cariche
sociali.
La
costituzione ufficiale
della FIK
avviene poco dopo, a
Bologna, con atto
notarile dell’8 maggio
1961, al termine di
un Convegno Nazionale.
Da quel momento la
Federazione Italiana
Karting è riconosciuta
dall’ACI ed è composta
da un Comitato
Esecutivo, da un
Consiglio Federale e da
una Commissione
Sportiva. Il primo
presidente della FIK è
il Dott. Ing. Roberto
Carassia, bolognese.
Furono quindi i Karting
Club, già allora
presenti a centinaia,
regolarmente organizzati
e legalmente costituiti,
a dar vita alla
Federazione Italiana
Karting, nel cui
Consiglio Nazionale
figuravano anche
elementi in
rappresentanza della
Federazione
Motociclistica Italiana
e dell’ACI-CSAI. A sua
volta nella CSAI gli
interessi della FIK
erano rappresentati da
un proprio Consigliere
Nazionale. La sede
della FIK fu stabilita a
Bologna.
Nel 1961, in Europa,
il karting è già una
grossa realtà. La
Francia è accreditata di
12.000 tesserati,
l’Inghilterra di 5.500,
l’Italia di 2.000, la
Germania di 1.000, il
Belgio di 750, i Paesi
Bassi di 400, la
Svizzera e la Spagna di
300. Fra le curiosità
del momento, siamo nel
maggio 1961, va
segnalata la prima
gara italiana in salita
per kart, a Brescia,
la Muratello-Monte
Maddalenna, per la
cronaca vinta da Ennio
Maffezzoli.
Il primo Campionato del
Mondo è datato 1959,
disputato a Nassau nelle
Bahamas, e a vincerlo è
il “fanciullo prodigio
del karting”, il
biondino americano di
Miami Robert Allen
su X-Terminator/McCulloch.
Il Campionato del Mondo
si ripeterà poi nel 1960
e 1961, e sarà sempre
vinto da Bob Allen, ma
il primo Campionato
del Mondo omologato
dalla FIA è quello
del 1964 vinto da
Guido Sala su Tecno/Parilla
e disputato alla Pista
d’Oro di Bagni di Tivoli
a Roma.
Fra i maggiori impianti
ancora in attività ad
alto livello e sorti
proprio all’inizio degli
anni Sessanta,
ricordiamo la Pista
“Happy Valley” di
Pinarella di Cervia, il
“Kartdromo Parma”
di S. Pancrazio, il
“Circuito di Pomposa”
di S. Giuseppe di
Comacchio, la “Pista
Azzurra” di Jesolo e
la già nominata
“Pista d’Oro” di
Roma, anche se
quest’ultima con
un’attività ora ridotta
solamente a livello
regionale.
La prima prova di
Campionato del Mondo (classi
100 e 200) che si
disputa in Italia è del
17 settembre 1961
alla Pista Rossa di
Milano, quarto dei
cinque appuntamenti
della serie iridata che
in Europa comprende
anche una gara a Londra.
Nel 1961 vengono
organizzate anche le
prime fiere di karting,
a Milano in concomitanza
con l’Esposizione
Internazionale del Ciclo
e Motociclo, dove espose
la Birel, e a Bari, alla
25. Fiera del Levante
per l’interessamento del
dott. Francesco Blasi,
in quell’anno membro del
Comitato Esecutivo FIK
nonché Consigliere
Nazionale (in seguito
Segretario Generale).
Il 2 dicembre 1962,
nell’Assemblea Generale
di Bologna, con una
schiacciante maggioranza
viene eletto alla
Presidenza FIK l’ing.
Giovanni Canestrini,
un decano dei
giornalisti
dell’automobile. In
quella sede è approvato
anche un nuovo statuto
dove la Federazione
Italiana Karting
confluisce nel “Kart
Club d’Italia”,
organismo operante sotto
le direttive generali
dell’Enal (Ente di
Diritto Pubblico). La
sede legale viene
spostata a Roma, presso
la sede dell’Enal. La
denominazione ufficiale
diventa “Kart Club
d’Italia - Federazione
Italiana Karting”.
Ma nel volgere di un
paio d’anni gli
ambiziosi programmi
subiscono un forte
ridimensionamento. L’Enal
praticamente si defila,
i tesserati diminuiscono
sia in Italia che in
tutta Europa, e nel
contempo nascono
corporazioni a difesa
dei propri interessi.
Nel 1964 si
costituiscono le
prime associazioni di
categoria, quella
dei costruttori, delle
piste, dei piloti. A
livello sportivo, il
1964 va ricordato per il
primo Campionato del
Mondo indetto dalla
CIK-FIA per kart di
100 cc, con assegnazione
del titolo individuale
fra rappresentative
nazionali composte
ciascuna di 4 piloti, e
con classifica finale al
termine di 3 manche.
La scelta per la sede di
gara è la Pista d’Oro
di Roma, tradendo le
attese della Pista Rossa
di Milano. I piloti
italiani sono Ugo
Cancellieri, Oscar
Costantini (figlio del
presidente del CNK della
CSAI, la cui scelta
nell’ambiente desta
molte polemiche), Walter
Eleonori e Guido Sala.
Il colore della divisa
per l’Italia è il rosso.
Alla fine è un trionfo
tutto italiano: 1.
Sala, 2.
Cancellieri, 3.
Costantini, tutti su
Tecnokart/Parilla.
In Italia la crisi di
tesserati è però sempre
più evidente, a fine
1964 sono solamente 882,
per diminuire ancora nel
1965 toccando quota 682.
Fra gli eventi
dell’epoca, a inizio
1965 c’è da
segnalare un particolare
record di velocità
per il kart, fatto
registrare da Livio
Bolis con un kart
speciale costruito dalla
Tony Kart su disegni del
Royal K.C. di Milano
(presidente Edoardo
Perrone) e motore
Parilla GP15 da 100 cc.
Sul rettilineo di Monza,
girando in senso inverso
all’attuale, dopo aver
ricevuto la spinta per
la messa in moto da un
altro kart da 125 cc,
Bolis fece registrare il
nuovo record di velocità
toccando 214,286 km/h.
Nel 1965 si incrinano le
relazioni fra FIK/Karting
Club d’Italia e il
Comitato Nazionale
Karting della CSAI. A
inizio 1966 la
FIK/Karting Club
d’Italia e l’Enal
interrompono formalmente
i rapporti. Il 20
febbraio, a Firenze
presso la sede dell’ACI,
è indetto il convegno
Annuale del Karting con
tutti i presupposti per
un’apertura di dialogo
fra CSAI e Federazione,
i cui organismi erano
entrati più volte in
conflitto fra loro sulle
competenze dei poteri
sportivi.
A Firenze, il karting
vive invece una vera e
propria scissione, da
una costola del Karting
Club d’Italia nasce la
Federazione Sportiva
Karting che si
allinea all’Autorità
Sportiva, determinando
così nel karting due
organismi distinti.
Presidente della FSK
viene eletto il
giornalista livornese
Orazio Pettinelli. A
settembre, in CSAI,
l’ing. Alberto Rogano
diventa presidente del
Comitato Nazionale
Karting al posto di
Mario Costantini.
Intanto, a livello
sportivo, nel mondiale
di Copenhagen arriva la
vittoria della romana
Susanna Raganelli (Tecno/Parilla),
unica donna nella storia
a conquistare il titolo
iridato. Così per la
terza volta consecutiva
il Campionato del Mondo
è in mani italiane, dopo
i successi di Guido Sala
nel 1964 e 1965.
A livello nazionale, la
FSK si rende promotrice
dell’istituzione dei
Campionati Regionali,
sotto l’egida della
CSAI. A fine anno
fallisce un primo
tentativo di fusione fra
Karting Club d’Italia e
FSK, su sollecitazione
della CSAI, per
ricostituire la
Federazione Italiana
Karting, malgrado gli
sforzi del notaio dell’A.C.
di Bologna dott. Alvisi.
L’opportunità però si
ripresenta all’Assemblea
Nazionale del 27
novembre 1966 a Bologna,
dove si concretizza, non
senza contrasti, la
sospirata fusione che
ridà vita alla
Federazione Italiana
Karting, con il varo
di uno Statuto che
richiama quello già
operante prima
dell’intervento dell’Enal.
A presiedere la
Federazione viene
nominato Orazio
Pettinelli. Fra i
suoi progetti più
interessanti, va
segnalata
l’organizzazione dei
Campionati Studenteschi
con un programma di
educazione stradale
impostato insieme
all’ACI e basato, oltre
alla parte sportiva, su
una serie di lezioni
teoriche sulla guida e
la circolazione
stradale. Ma il progetto
rimane tale, di lì a
pochi giorni Pettinelli,
per i forti dissidi
ancora aperti, non
accetta l’incarico.
E’ quindi il dott.
Giovanni Gallo,
romano, su designazione
del Comitato Karting
della CSAI, a prendere
in mano la situazione in
qualità di Commissario
Straordinario per la
Federazione Italiana
Karting. Il 26
febbraio 1967, a
Roma presso il Palazzo
del CONI, è indetta
l’Assemblea
Straordinaria della FIK,
per l’approvazione di un
nuovo Statuto, che fra
l’altro prevede
l’elezione del
Presidente con delibera
del Consiglio Federale e
non più con voto
espresso dall’Assemblea.
Presidente viene eletto
Giovanni Gallo,
segretario viene
nominato Francesco
Blasi. E’ la svolta.
La FIK si avvia
concretamente verso
un’utile opera di
coordinamento per
l’attività sportiva del
karting.
Si instaura da subito
uno spirito di grande
collaborazione con il
Comitato Nazionale
Karting della CSAI,
con una delineazione
delle sfere di
competenze dei due
organismi. Al Comitato
sono riservati i poteri
dell’Autorità Sportiva,
alla FIK il compito di
coordinare e incentivare
il karting in tutte le
sue forme e
manifestazioni. Nel
contempo la sede della
FIK si trasferisce
definitivamente presso
la CSAI. Le grandi
controversie sono
terminate. La
Federazione Italiana
Karting diventa
finalmente una realtà.
Si entra negli Anni
Settanta, e si
avvicendano altri
presidenti. Nel marzo
del 1971 il dott.
Giovanni Gallo si
dimette da Presidente
FIK per incompatibilità
della carica con quella
assunta di Presidente
del Comitato Nazionale
Karting. Viene quindi
nominato Commissario
Straordinario il dott.
Vincenzo Morana
che dopo pochi mesi, il
20 novembre 1971,
assume la carica di
Presidente FIK.
Il 15 ottobre 1973
gli succede il bresciano
Walter Bertoli.
Il 16 novembre 1974
viene eletto Presidente
FIK il Dott. Gino
Ziviani, milanese,
che resta in carica fino
al 1979, quando si
dimette per ragioni di
salute.
Il 28 ottobre 1979
è eletto alla carica di
Presidente il dott.
Franco Pirro,
romano, già Vice
Presidente FIK, papà di
Emanuele campione prima
nel karting e poi
nell’automobilismo fino
ad essere fra i maggiori
protagonisti in Formula
1 e nel Mondiale Sport.
Il più longevo fra i
presidenti è senza
dubbio il perugino
Oddino Domenichini,
entrato nel Consiglio
Nazionale nel 1981 e poi
diventato presidente nel
1987. Domenichini
viene regolarmente
confermato ad ogni
elezione nella massima
carica fino al 2000.
Il 7 giugno 2000
il Consiglio Nazionale
elegge Presidente
l’avvocato Domenico
Gareri, di
Catanzaro, che conclude
regolarmente il suo
mandato fino a dicembre
2003.
Le nuove elezioni
portano alla ribalta il
trapanese Gaspare
Anastasi, che il
14 febbraio 2004
viene eletto Presidente,
ma dopo appena 6 mesi si
dimette.
Il 12 febbraio 2005
il Consiglio Nazionale
elegge Presidente della
FIK Giuseppe Nervi,
bresciano, persona
estremamente equilibrata
e profondo conoscitore
del karting in tutti i
suoi aspetti.
I
Presidenti della
Federazione Italiana
Karting
|
Ing. Roberto
Carassia
Presidente
FIK 1961 - 1962 |
|
Ing. Giovanni
Canestrini
Presidente
FIK 1962 - 1966 |
|
Dott. Giovanni
Gallo
Presidente
FIK 1967 - 1971 |
|
Dott. Vincenzo
Morana
Presidente
FIK 1971 - 1973 |
|
Sig. Walter
Bertoli
Presidente
FIK 1973 - 1974 |
|
Sig. Gino
Ziviani
Presidente
FIK 1974 - 1979 |
|
Sig. Franco
Pirro
Presidente
FIK 1979 - 1986 |
|
Sig. Oddino
Domenichini
Presidente
FIK 1987 - 2000 |
|
Avv. Domenico
Gareri
Presidente
FIK 2000 - 2003 |
|
Geom. Gaspare
Anastasi
Presidente
FIK 2004 |
|
Sig.
Giuseppe Nervi
Presidente
FIK 2005 - 2007 |
|
Sig. Giuseppe
Nolè
Presidente
FIK 2008 |
Da "Annuario dei
Campionati Karting
2006/2008" della FIK