Motori - Scarscelli, una Schumacher a San Giustino.
<<indietro
La 22enne Federica è una dei maggiori talenti a
livello nazionale. A settembre è stata premiata come
“Sportivo dell’anno” del suo paese. “Ho iniziato seguendo le
orme di mio padre, grazie ai kart ho trovato la mia giusta
dimensione”.
SAN GIUSTINO 11.11.2008
A vederla guidare non ha niente da invidiare ai colleghi uomini. Grinta, caparbietà, talento. Poi scende dal suo kart, toglie il casco, ed ecco i lunghi capelli mori e i lineamenti dolci di una giovane ragazza. A coloro che ancora sono ancorati agli antichi stereotipi verrebbe da dire “ha sbagliato sport” o peggio ancora “ma guarda questo maschiaccio”. Niente di più falso. Niente di più stereotipato, appunto. Lei è semplicemente Federica Scarscelli, 22enne di San Giustino Umbro, una ragazza che a bordo di un kart ha trovato la sua dimensione. “Da quando guido sono cresciuta molto - conferma Federica, che studia Lingue all’Università di Urbino -. Prima ero molto timida, adesso invece sono più aperta, affronto la vita con più aggressività, ma in senso positivo”. E pensare che aveva iniziato la sua carriera da sportiva nel pallazzetto dello sport di San Giustino come pallavolista. Poi la folgorazione, durante la gara di kart che si svolge tutti gli anni al suo paese. Un evento che ha risvegliato in Federica i geni da pilota che sono in lei. “Mio padre ha corso per una quindicina di anni nella categoria 125 nazionale - spiega -, ma ha smesso quando io avevo 5-6 anni. Però evidentemente mi ha trasmesso qualcosa, che la gara del mio paese ha riacceso”. Nel 2000 il padre (che insieme alla mamma segue l’unica figlia ovunque, ndr) gli regala il primo kart, che permette alla giovane Scarscelli (appena 14enne) di prendere confidenza con il veicolo. Trascorre un solo anno, e Federica già trova chi è disposto a puntare su di lei, passandogli (inizialmente) il telaio del suo kart: si tratta del team 3D Kart di Bastia di Dino e Darco Domenichini. Federica inizia prendendo parte ad alcune gare del circuito Ica, prima di passare l’anno seguente alla categoria 100 Senior. Iniziano ad arrivare i primi buoni piazzamenti e anche i successi. Il primo arriva nel 2003 nel circuito di San’Angelo in Vado. Nel 2005 passa alla classe 125 Rock, categoria nazionale divisa in sei aree. Nell’area “centro”, Federica ottiene già nel 2006 il secondo posto, il terzo nella classifica del campionato italiano, che gli vale il pass per la finale mondiale di Lonato (Brescia), gara che la vede protagonista nel bene e nel male. “Alla prefinale della domenica mattina era decima - racconta la Scarscelli -. Piazzamento che ho mantenuto fino all’ultimo giro prima di un contatto con un avversario che mi ha buttato fuori pista”. “In finale sono partita 36esima - continua nel suo racconto -, riuscendo a rimontare fino alla 18esima posizione”. Un risultato che gli è valsa la “convocazione” del team Tony Kart al campionato mondiale del pacifico che si correca nel dicembre di quell’anno in Cina, dove la giovane sangiustinese ha chiuso decima assoluta. Una brutta frattura alla caviglia (riportata in una gara internazionale in Francia) la mette fuori uso per quasi tutto il 2007, dove comunque ottiene un 30esimo posto al mondiale. Anche in questa stagione, Federica ha girato poco con il suo kart. “Sono stata diversi mesi in Australia per motivi di studio - racconta -, ma sono riuscita ugualmente a partecipare al mondiale grazie ad una wild card e piazzarmi 17esima dopo diverse traversie”. E nonostante l’inattività, a settembre è stata premiata come “Miglior sportivo dell’anno” dal Comune di San Giustino. Per la prossima stagione gli obiettivi sono ben diversi. “Punto a fare molto bene in questa stagione, dopo che nelle ultime due sono stata un po’ costretta a trascurare il kart. Come mi vedo nel futuro? Non lo so. Questo sport è la mia passione, ma sono realista, difficilmente potrà essere il mio lavoro”. Poco importa perché la velocità Federica ce l’ha nel sangue. “Anche troppo, ho anche preso una multa perché andavo forte”, prova a scherzarci su la sangiustinese, consapevole di aver sbagliato. Ma solo per eccesso... di passione
Biagio Speranza
